fbpx

Chi Sei ? -Seconda Parte-

Il Leone che credeva di essere una pecora

Questa parabola narra di un cucciolo di leone che giocando a rincorrersi con i fratelli si era allontano da mamma leonessa e dai suoi fratellini. Quel fatto  in se abbastanza pericoloso in realtà gli salvo la vita perché, mentre cercava di ritrovare la strada di casa si era abbattuta  sul branco l’ira dei bracconieri che fecero strage  degli adulti e rapirono i cuccioli. Quando finalmente il leoncino  riescì a tornare all’accampamento  trovò  solo  i cadaveri di mamma e papà  abbandonati a terra  e nessuna traccia dei suoi fratellini.

A quel punto, solo ed impaurito,  si rifugia sotto alcuni cespugli e  vi rimane  fino al giorno dopo. All’alba del nuovo giorno il leoncino viene svegliato da l belare di un gregge che stava avanzando verso di lui brucando l’erba.   Il leoncino  ebbe la prontezza di riflessi  di decidere di unirsi  al gregge…. confondendosi  nel branco alla ricerca di protezione e ricovero  e inizio così la sua vita da pecora comportandosi come tale.

Non aveva alcuna idea, neppure nei suoi sogni, di essere un leone e soprattutto di cosa potesse significare essere un leone.

Come avrebbe potuto! Era circondato da pecore, decine e decine di pecore. Non aveva mai ruggito come un leone, una pecora non ruggisce!

Non si era mai appartato in solitudine, come fanno i leoni; una pecora non sta mai da sola: vive nel branco, far parte del gregge è confortevole, da sicurezza, ci si sente al sicuro e protetti. Se osservi le pecore in movimento, procedono così vicine che in pratica inciampano le une sulle altre: hanno un vero terrore di stare da sole.

Ma il leoncino comincio a crescere. Rivelandosi uno strano fenomeno naturale , un vero miscuglio: mentalmente si era identificato con l’essere una pecora ma alla sua biologia non interessava cosa credesse di essere  e prosegui nel suo normale sviluppo di leone. La natura non ha alcuna intenzione di seguire te.

Divenne uno splendido leoncino; d’altra parte, poiché la crescita era lenta, anche le pecore si abituarono alla sua presenza, così come lui si era adattato alle pecore.

Le pecorelle pensavano che fosse un po’ anomalo, ovviamente; non si comportava come avrebbe dovuto era un po’ fuori di testa, e continuava a crescere. Non era nei canoni, si atteggiava pecora, anche se non lo era!

Quelle pecore lo avevano visto fin dal giorno della sua nascita, lo avevano allevato, gli avevano dato il loro latte e, pur non essendo vegetariano per natura – nessun leone lo è –  questo leoncino lo era diventato, visto che le pecore sono vegetariane. Aveva preso l’abitudine di mangiare erba, allegramente come facevano tutte quante!

 

IL RUGGITO DELLA PECORELLA

Il gregge accettò quella piccola differenza: il suo essere un po’ più grosso e assomigliare a un leone. Una pecora molto saggia disse: “non è altro che uno scherzo della natura. Ogni tanto accade”. E lo stesso leoncino riconobbe che era vero. Il colore del suo pelo era diverso, il corpo era differente, di certo doveva essere uno sgorbio, anormale. in ogni caso, l’idea stessa che lui potesse essere un leone era impensabile! Era attorniato da tutte quelle pecore e le pecore psicanaliste gli dissero beatamente : “sei soltanto uno sgorbio della natura. Non ti preoccupare, siamo qui per prenderci cura di te”.

Ma accadde che un giorno un vecchio leone passò di lì e intravide quel leoncino che spiccava nel gregge, sovrastando le altre pecore, non riuscì a credere ai suoi occhi! Non aveva mai visto nulla di simile, ne aveva mai sentito nell’intera storia passata, tramandata dai leoni, che uno di loro potesse vivere in mezzo a un branco di pecore …. e nessuna di quelle pecore aveva paura! E quel leoncino stava camminando proprio come una pecora, stava brucando dell’erba.

Il vecchio leone non riusciva a credere ai suoi occhi. Si scordò completamente della sua intenzione di acchiappare una pecora per fare colazione, dimenticò del tutto il suo pasto , era una situazione così insolita che cercò di catturare quel leoncino.

Nel pieno delle forze, il giovane leone iniziò a scappare; sebbene credesse di essere una pecora, nelle situazioni di pericolo ci si scorda di ogni identificazione: si mise a correre come un leone, e fu davvero difficile per il vecchio afferrarlo.

Alla fine ci riuscì, e il leoncino si mise a piangere, a singhiozzare, e ripeteva: “abbi pietà, sono una povera Pecorella”. Il vecchio leone lo scosse: “idiota! Smettila di frignare e vieni con me allo stagno”.

Proprio nei pressi c’era uno stagno. Fu la che venne portato, malgrado tutte le sue resistenze. Fece di tutto per ritirarsi, ma cosa puoi fare contro un leone, se sei soltanto una pecora? Se non lo segui, potrebbe ucciderti per cui obbedì.

Lo stagno era immerso nella quiete, non c’erano increspature, era in pratica simile a uno specchio.  Il vecchio leone disse al giovane: “Guarda. Osserva semplicemente il mio volto e guarda il tuo. Guarda il mio corpo e osserva il tuo, guarda i riflessi l’uno vicino all’altro nell’acqua”.

E in un secondo dalla gola del leoncino esplose un ruggito poderoso! Tutte le colline lo echeggiarono. La pecora scomparve; all’improvviso , era un essere del tutto diverso: si riconobbe!

L’identificazione con l’essere una pecora non era una realtà, era solo un concetto mentale.

Adesso quel leoncino aveva visto la realtà. Il vecchio leone disse: “ora non devo dirti altro … ora  le cose sono tornate normali ….hai compreso”.

Il giovane leone avverti un’energia strana, che non  aveva mai avvertito … come se fosse stato addormentato per tutto questo tempo. Riuscì a sentire un incredibile potere, ed era sempre stato una pecora debole e umile: tutta quell’umiltà e tutta quella debolezza semplicemente svanirono.

la tua MENTE non è creata dalla natura. Cerca di mantenere sempre questa distinzione. Il tuo CERVELLO è creato dalla natura. Il cervello è un meccanismo che appartiene al corpo ma la tua mente è creata dalla società in cui vivi; dalla religione, dalla chiesa, dall’ideologia che i tuoi genitori seguono, dal sistema educativo in cui vieni cresciuta, da ogni sorta di altre cose.

Ecco perché esistono una mente cristiana una mente indù, una mente mussulmana e una mente comunista. I cervelli sono qualcosa di naturale ma le menti ( risultato delle interconnesioni neurali) sono fenomeni artefatti.

Tutto dipende dal tipo di gregge a cui appartieni o meglio a cui credi di appartenere…:

Ciò  che tu credi di essere sei é una cosa completamente diversa da ciò che tu sei.

Fintanto che non riuscirai ad effettuare questa distinzione rimarrai la dove sei… incatenato dalle tue paure,…dalle tue convinzioni.

Una volta che la persona comprende ed assimila questo concetto il cambiamento diventa solo questione di decidere che cosa si vuole diventare e nulla più e…naturalmente anche un po di impegno e lavoro.

ARTICOLI CORRELATI

Posso aiutarti?

Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per altre finalità come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.

Puoi liberamente prestare, rifiutare o revocare il tuo consenso, in qualsiasi momento.

Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire.

Non Accetto
Accetto
Accetto
Non Accetto