
Se qualcuno ti domandasse CHI SEI
Che cosa gli risponderesti
se io adesso ti domando …Chi SEI? che cosa mi risponderesti?
Purtroppo non vi vedo e non vi sento ma posso facilmente immaginare che probabilmente siete li a dirvi
hmmm, hmmm …qualcuno ha cominciato subito a pesare a qualche concetto filosofico o religioso
Se ti chiedo di pronunciare ad alta voce la domanda CHI SONO?
A te cosa viene in mente…non pensarci molto guarda nella tua mente e fai attenzione a che cosa vedi.
I più mi dicono che non vedono nulla, oppure immagini sfuocate o ancora immagini di se che però non gli piacciono e chi più ne ha più ne metta.
A quelli che cominciano rovesciarmi addosso definizioni di grandi filosofi dico semplicemente: ti io ho chiesto chi sei tu e non quello che pensano i filosofi.
In genere questa domanda fa la stessa fine di:…. cosa vuoi dalla vita?…hmmm, hemmm ecc.
Questo cosa mi fa capire? Mi fa capire che la maggior parte di noi non solo non sa esattamente cosa vuole dalla sua vita ma neanche sa esattamente chi sia.
Ciascuno di noi, anche se in alcuni casi ha dell’incredibile, abbiamo la capacità unica di poter dire IO SONO,…possiede
la capacità dell’autocosapevolezza.
Sembra una frase banale ma se vi soffermaste un attimo a pensare a come possiamo dire IO SONO vi accorgereste che comincereste un ragionamento che vi porterebbe via via sempre più in profondità…é questo solitamente genera ansia e paure. Temiamo di poter scoprire che stiamo buttano la nostra vita nel cesso.
Paure o no questa sera vi voglio portare nei meandri di coso alla ricerca di chi siamo.
ma prima voglio raccontarvi una parabola orientale che ho trovato su un vecchio testo e che mi é piaciuta moltissimo.
E che sembra fatta apposta per affrontare questo argomento.
Questa parabola narra di un cucciolo di leone che giocando a rincorrersi con i fratelli si era allontano da mamma leonessa e dai suoi fratellini. Quel fatto in se abbastanza pericoloso in realtà gli salvo la vita perché, mentre cercava di ritrovare la strada di casa si era abbattuta sul branco l’ira dei bracconieri che fecero strage degli adulti e rapirono i cuccioli. Quando finalmente il leoncino riescì a tornare all’accampamento trovò solo i cadaveri di mamma e papà abbandonati a terra e nessuna traccia dei suoi fratellini.
A quel punto, solo ed impaurito, si rifugia sotto alcuni cespugli e vi rimane fino al giorno dopo. All’alba del nuovo giorno il leoncino viene svegliato da l belare di un gregge che stava avanzando verso di lui brucando l’erba. Il leoncino ebbe la prontezza di riflessi di decidere di unirsi al gregge…. confondendosi nel branco alla ricerca di protezione e ricovero e inizio così la sua vita da pecora comportandosi come tale….
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