Agent Zero:Una Storia di Rivalsa Divisa in due Ieri pomeriggio, una giovane signora di 40 anni praticamente in lacrime, mi ha chiesto aiuto per risolvere quello che, a detta sua, stava diventando un vero problema. Un problema così “importante” che sentiva che la sua vita famigliare stava cominciando a scricchiolare. In pratica, mi disse che da tempo sentiva un bisogno sempre più impellente di “realizzazione”. Si era sposata giovanissima interrompendo gli studi universitari. Lavora presso con il marito che fa l’avvocato ed ha due bellissimi figli che la amano. Quando gli chiesi però che cosa avrebbe voluto avere di più o più esattamente cosa avrebbe voluto diventare…non mi ha saputo rispondere. tutto quello che ha saputo fare é descrivermi la sua giornata tipo: Ogni mattina.. si sveglia con l’intenzione di dare inizio ad un cambiamento ma regolarmente quando scende dal letto …i buoni propositi svaniscono sostituiti da una miriade di dubbi….e dopo aver ridimensionato i suoi progetti si arrabbia con il marito e con i figli perché secondo lei non la supportano…dopodiché la rabbia lascia il posto ad un severo senso di colpa per aver anche solo pensato di dare la colpa a coloro che ama e da cui riceve amore (parole sue). In pratica era “bloccata”. Concluse chiedendomi, senza mezzi termini se potevo liberarla dai dubbi, dalle paure e soprattutto di farla smettere di procrastinare. Visto che con questa richiesta aveva superato la selezione concordammo le date degli incontri e prima di congedarmi volli raccontargli una storia (vera) di un personaggio conosciuto con il nome di “agent zero”. Gilbert in arte “Agent Zero”, star pazzesca dell’NBA Nonostante la grande bravura, non era sempre stato acclamato dai fan. E nemmeno dagli allenatori. Da nessuno, direi… Gilbert, poco più che maggiorenne, era un super atleta alto quasi due metri che giocava nella squadra universitaria dell’Arizona. Un tipo veramente a posto, mite, grandissimo lavoratore, di quelli che si allenano a testa bassa, senza mai accampare scuse o mancare un appuntamento. Un talento, eppure… INVISIBILE. Il padre lo aveva messo in guardia: “Gilbert, non fa per te, in Arizona non ti daranno spazio, giocherai 0 minuti in tutto l’anno. Lascia perdere, non rischiare. prenditi la tua laurea e metti la testa a posto” Ma a Gilbert quel “lascia stare” stava strettissimo. E della minaccia di giocare per 0 minuti, per quanto realistica, aveva fatto la sua bandiera. Infatti Gilbert, grazie alla sua costanza, arriva comunque (e finalmente) a giocare in NBA. Sente che è il suo momento, che la nebbia si sta allontanando e la sua stella sta per brillare… E invece… NO, non è così. Non succede nulla di tutto ciò. Il suo allenatore lo fa stare incollato alla panchina, senza mai toccare la palla, nemmeno all’ultimo dei cambi in partita. Sembra incredibile, un destino assurdo e ingiusto che si ripete. Chiunque, a quel punto, avrebbe mollato e se ne sarebbe tornato a casa con la testa bassa. Chiunque, sì. ma non lui. “L’allenatore non mi dà spazio? E io gioco lo stesso… Nella mia testa.” Per 40 lunghissime partite fece cos’ì ….Finché, un giorno… gli viene data la possibilità di entrare realmente in campo. Fu talmente pronto, nonostante mesi in panchina, da non uscirne mai più per il resto della carriera. Quel giocatore invisibile, quello con la maglietta numero 0, a ricordo delle difficoltà già vissute e superate una volta nella squadra universitaria, si rivela un autentico mostro. Fortissimo. Una divinità del basket. Il suo successo lo deve solo a se stesso perché anche se nessuno lo aveva mai sostenuto, lui sapeva, aveva la convinzione radicata, di avere la stoffa del campione. Non aveva mai rinunciato, non si era mai voltato indietro e, soprattutto, si era andato a prendere quello che gli spettava con una determinazione potentissima, lavoro duro e una passione incrollabile. Alex Risso ARTICOLI CORRELATI Per 40 lunghissime partite fece cos’ì ….Finché, un giorno… gli viene data la possibilità di entrare realmente in campo. Fu talmente pronto, nonostante mesi in panchina, da non uscirne mai più per il resto della carriera. Quel giocatore invisibile, quello con la maglietta numero 0, a ricordo delle difficoltà già vissute e superate una volta nella squadra universitaria, si rivela un autentico mostro. Fortissimo. Una divinità del basket. Il suo successo lo deve solo a se stesso perché anche se nessuno lo aveva mai sostenuto, lui sapeva, aveva la convinzione radicata, di avere la stoffa del campione. Non aveva mai rinunciato, non si era mai voltato indietro e, soprattutto, si era andato a prendere quello che gli spettava con una determinazione potentissima, lavoro duro e una passione incrollabile. TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG
IL nostro motore di spinta: LE EMOZIONI
IL nostro motore di spinta: LE EMOZIONI Le emozioni cosa sono? Le emozioni si possono definire come risposta ad uno stimolo. Questo stimolo può essere interno, come un pensiero o una sensazione corporea, o esterno come un amico che ci dà buca o lo sguardo della tua ragazza quando vi incontrate per la prima volta, il capo che ci urla contro, e dà luogo a una serie di modificazioni a livello del sistema nervoso. Perché reagiamo? Come ho detto più volte noi non possiamo impedire ai nostri neuroni di reagire e quindi non possiamo impedire o interrompere una reazione iniziata ma possiamo contrastarla generandone di nuove e diverse. Saper generare emozioni é la chiave per il mondo. Coloro che sanno generare emozioni positive nell’”ALTRO” hanno il mondo nelle loro mani. Le persone sono disposte a pagare per poter provare emozioni: siamo disposti a pagare un prezzo per l’acquisto del biglietto del cinema, oppure pagare per venire terrorizzati da giostre sempre più complesse ed emozionanti. Gli attori studiano a lungo per poter esprimere emozioni a comnando e di conseguenza far provare le emozioni ai propri spettatori. Gli altri rispecchiano le emozioni che esprimiamo Guardiamo un bambino che piange e subito proviamo tristezza e preoccupazione per lui. Vedere un adulto piangere ci colpisce ancora di più perché ci hanno insegnato che piangere é sbagliato e quindi se un adulto piange deve provare una disperazione profonda. ARTICOLI CORRELATI TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG
I Cosini di “Coso”: come funzionano (seconda parte)
I Cosini di “Coso”: come funzionano (seconda parte) I Cosini di Coso: come funzionano (parte seconda) l’altra volta ho parlato un po dei cosini di coso ed ho insistito parecchio sulla loro caratteristica di non poter decidere autonomamente di NON reagire. sul fatto che una volta stimolato il neurone deve sempre reagire e di conseguenza anche noi. Proviamo a fare un gioco: Quanto fa 2+2? e quanto fa 3×3? e 4×4? Perché hai risposto a queste domande? E non dire che non é vero. Cosa avviene nella tua mente quando ti pongo (in questo caso quando leggi) una domanda? Perché reagiamo? Ci rendiamo conto che non possiamo non reagire che non possiamo fare a meno di trovare la risposta a qualsiasi domanda o almeno non possiamo fare a meno di tentare di trovare una risposta? Il cercare la risposta é una reazione automatica e non possiamo farne a meno… Prendiamo ad esempio una lampadina, funziona a energia elettrica ed é collegata alla presa. Ora se premo l’interruttore la corrente percorrerà tutta la lunghezza del filo fino ad arrivare alla lampada che a sua volta si “accenderà”… comincerà ad emettere luce. Può la lampadina decidere di non “accendersi”? Naturalmente no! Se nel filo vi é energia elettrica e la lampadina e sana e l’interruttore é funzionante la lampadina reagirà e comincerà a fare luce. Non ha alcuna possibilità di non farlo. Ebbene anche il nostro neurone funziona più o meno così. L’unica differenza é che premendo l’interruttore la lampadina riceverà sempre 220 volte di energia. mentre gli stimoli che possono raggiungere i nostri neuroni, possono avere intensità diverse. Mamma natura per evitarci di diventare iper reattivi ha stabilito che gli stimoli al di sotto di una certa intensità non fanno “scattare” il neurone. Se però lo stimolo supera quella soglia minima allora il neurone entrerà in funzione . Anche non fare nulla genere una reazione. cosa avete pensato quando mi avete fermo ed in silenzio? Beh…e adesso …perché si é fermato ? O pensieri simili. Non ha importanza il cosa avete pensato quello che conta é che ho generato una reazione, in questo caso lieve, senza che facessi nulla. Ma adesso proviamo a scendere un po più in profondità…andiamo a vedere un po più da vicino i cosini di coso. La prima cosa da sapere é che la membrana cellulare del neurone é porosa ed é composta da tantissimi passaggi che mettono in comunicazione l’interno del neurone e dell’assone con l’esterno. Questi passaggi sono chiamati canali e possono aprirsi e chiudersi permettendo o impedendo il passaggio di …fondamentalmente… due tipi di ioni: quello del potassio K (potassio) e e quello del sodio Na (sodio) Cosa sono gli ioni é presto detto sono atomi che hanno ceduto o acquisito elettroni diventando quindi carichi positivamente o negativamente…comunque non occorre sapere molto di più ora. Nello stato di riposo, la concentrazione di potassio, che è uno ione positivo (K+), è elevata all’interno e bassa all’esterno e i canali che consentono a questa molecola di muoversi attraverso la membrana sono aperti (mentre i canali che consentono il flusso di altri tipi di ioni sono chiusi): ciò consente agli ioni di potassio di uscire dalla cellula, producendo così una carica negativa di circa −70 mV all’interno del neurone. Andiamo avanti, ad un certo punto il cosino che era nello stato di riposo riceve uno stimolo, ad esempio quello visivo, un recettore della luce situato all’interno della retina dell’occhio viene colpito da un raggio luminoso . Quest’ultimo trasforma lo stimolo luminoso in un impulso bio-elettrico che viene inviato al neurone. A questo punto, se lo stimolo supera la soglia minima di -70mv il neurone si attiva … ARTICOLI CORRELATI TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG
Come funzionano I Cosini di “Coso”?
Come funzionano I Cosini di “Coso”? “Cos’é un “cosino”? Com’é fatto? Che cosa fa e come lo fa? Il neurone é sempre attivo? Sono tutte domande di cui, ognuno di noi , dovrebbe conoscere la risposta ….perché sono fermamente convinto che non si possa parlare di cambiamento e benessere personale senza fare i conti con l’abc del funzionamento neurale del nostro “coso”…fare i conti con il nostro agire e reagire. “ …io mi faccio i c…..i miei… e campo bene!” A volte, durante i miei eventi qualche spiritoso dice : “ …io mi faccio i c….. miei… e campo bene!” Certo fino ad oggi, in genere, abbiamo comunque vissuto anche senza sapere che cosa sono i neuroni… cosa fanno ed il loro funzionamento ….ed i risultati si vedono. Se ci guardiamo intorno non possiamo fare a meno di notare Persone perennemente incazzate, deluse o disilluse rancorose a caccia di riscatto e vendetta o anche in preda a sconforto, depressione, ansia paura b rabbia e quant’altro. Persone bloccate nei loro dubbi e paure e incertezze. Certo siamo comunque vissuti…ma a che prezzo? Conoscere un po più nel dettaglio i nostri cosini…, i neuroni equivale a cominciare a capire: i nostri comportamenti, i nostri atteggiamenti, le nostre convinzioni, le nostre scelte e le nostre decisioni e soprattutto le nostre sofferenze. Conoscere il suo funzionamento ci permette di comprendere che siamo un organismo dinamico e soprattutto veloce in tutto quello che fa e che il cambiamento di qualunque aspetto di noi che si voglia cambiare é possibile ed in tempi brevissimi. Conoscere il neurone é il primo passo per prendere possesso veramente di noi stessi …e questo vi permette di comprendere come sia possibile realizzare cambiamenti permanenti e duraturi in così breve tempo. Come tutte le altre cellule, i neuroni hanno un corpo cellulare che coordina l’elaborazione delle informazioni e mantiene viva la cellula: è qui che hanno luogo i processi metabolici, di sintesi proteica e di produzione di energia….mamma mia che paroloni…mettiamola più semplice….diciamo che nel corpo cellulare avviene tutto quanto é necessario affinché il nostro neuroncino possa vivere e prosperare. Dentro il corpo cellulare risiedono anche i “CROMOSOMI” i quali a loro volta contengono il DNA che altro non é se non il nostro progetto genetico) Cos’hanno di diverso rispetto le altre cellule? Cos’é che rende così speciali i nostri cosini rispetto a tutte le altre cellule del nostro corpo? LA SUA CAPACITA DI COMUNICARE… Ciò che differenzia i neuroni dalle altre cellule del nostro corpo è la loro capacità di comunicare gli uni con gli altri e lo possono fare tramite dei prolungamenti chiamati rispettivamente i dendriti e gli assoni. I dendriti ricevono informazioni dagli altri neuroni e le trasmettono al corpo cellulare dove viene elaborata. L’assone, invece, trasmette informazioni ad altri neuroni, a muscoli o ghiandole: nella maggior parte dei casi, esso è rivestito da una guaina di mielina, uno strato isolante di sostanza grassa che migliora l’efficienza della trasmissione delle informazioni (nelle malattie come la sclerosi multipla la questa guaina di mielina si deteriora, provocando un rallentamento della trasmissione nervosa). Insomma un po come un filo elettrico con il rivestimento plastico che lo ricopre lesionato . I dendriti e gli assoni non arrivano mai a toccarsi: si avvicinano molto ma in realtà non si toccano lasciando un piccolo spazio. Questo piccolo spazio tra l’assone di un neurone e i dendriti o il corpo cellulare di un altro neurone viene chiamato sinapsi. Tre tipi diversi di cosini (neuroni) Vi sono fondamentalmente tre principali tipi di neuroni i cosini sensoriali ricevono informazioni dal mondo esterno e le trasmettono al cervello: esse hanno sui loro dendriti delle terminazioni specializzate a ricevere segnali luminosi, sonori, tattili, gustativi e olfattivi; i cosini motori trasmettono i segnali neurali dal cervello fino ai muscoli per generare il movimento: essi hanno degli assoni che possono essere anche molto lunghi e consentono loro di raggiungere i muscoli più distanti del corpo umano; gli intercosini (interneuroni) costituiscono la maggior parte del sistema nervoso: essi connettono tra loro neuroni sensoriali, neuroni motori e altri interneuroni, e presiedono ad una varietà di funzioni legate all’elaborazione delle informazioni. Sebbene tutti questi cosini abbiano funzioni e forme diverse tutti funzionano pressoché allo stesso modo. Tutti i neuroni ricevono uno stimolo a cui reagiscono…non possono fare a meno di reagire. Loro non hanno la facoltà di decidere o scegliere a quali stimoli reagire e a quali no. E come loro, di conseguenza, anche noi non possiamo non reagire. Si si … lo so … quando faccio questa affermazione subito tutti si affrettano a smentirmi dicendo che non é vero…. che noi siamo liberi di decidere a quale stimolo reagire e a quale no. ….quanto fa 2+2? e quanto fa 3×3? Perché avete dato la risposta a queste semplici domande? E non dite che non lo avete fatto…io non ho potuto sentire le vostre risposte ma so per certo che se avete udito e compreso la domanda avete dovuto rispondere. Il punto é che noi possiamo solo decidere se AGIRE o NON AGIRE a seguito della stimolazione ricevuta. Non possiamo impedire al nostro cosino e quindi a coso di reagire allo stimolo. Il fatto di decidere comunque di agire o meno é comunque una reazione automatica scattata a seguito della stimolazione- ARTICOLI CORRELATI TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG
I cosini di “Coso”?
I cosini di “Coso”? “Coso” é fatto di tante cose… e svolge un infinità di processi ma per farlo ha bisogno di qualcosa di microscopico …”i cosini” anche detti neuroni. Probabilmente avrai sentito parlare della materia grigia …ma che cos’é esattamente? e la materia bianca? cos’é? Che cosa fa? La materia grigia, che si trova sulla superficie dell’encefalo o per essere più precisi del prosencefalo. non é altro che uno strato di marmellata densissima fatta di neuroni . (100.000.000.000 di neuroni circa) La materia bianca che si trova sotto la materia grigia, é un’altra marmellata fatta però dai miliardi di assoni dei miliardi di neuroni della materia grigia. Tutto ciò che pensi, ricordi, provi e fai… lo devi solo a al funzionamento efficiente della materia grigia dei suoi neuroni e delle sue reti neurali. Parlare, vedere, sentire udire sono tutte espressioni di processi neurali altamente specializzati. generati e gestiti dalle varie reti neurali che l’attività di “apprendere” crea. ogni volta. Ti ricordi quando hai imparato ad andare in bicicletta? I primi tempi , probabilmente, riuscivi a fare pochi metri traballando e zigzagando di qua e di la …. magari sei anche caduto/a… magari più volte…senza risultati….poi un giorno …come per magia hai imparato ad andare in bicicletta. Cosa é avvenuto esattamente? Il momento esatto in cui hai cominciato a stare in equilibrio sulla tua bicicletta ed hai fatto la tua prima pedalata…in quel preciso momento… una nuova rete neurale deputata ad eseguire il programma “andare in bicicletta” é entrato in funzione diventando un automatismo. In pratica milioni di neuroni si sono connessi gli uni agli altri in una unica rete neurale formando un preciso schema. Tutti i tentativi falliti precedenti sono solo stati tentativi via via più complessi per creare la corretta sequenza per poter stare in equilibrio e pedalare. Il tuo cervello ha dovuto prendere informazioni dal labirinto vestibolare dell’orecchio interno sistema deputato a dare informazioni di posizionamento spaziale sui tre assi. e farli combinare con le informazioni visive. Dopodiché la rete ha dovuto gestire l’attivita muscolare affinché il movimento producesse una spinta sui pedali sufficientemente forte e coordinata,… dopodiché il tutto doveva essere asservito alle informazioni volontarie di destinazione ed una sacco di altre cose…insomma un vero casino. Nel momento in cui la rete neurale si é completata ecco che…SNAP hai cominciato ad andare in bici. E tutti i km fatti successivamente hanno avuto solo lo scopo di affinare sempre più la rete neurale ed allenare il tuo corpo a sostenere quello sforzo. Naturalmente questa é una descrizione molto approssimativa ma rende l’idea. L’attività di apprendere Quell’attività di tentativi prende il nome di apprendimento che diventa acquisito quando diviene automatico e fuori dal nostro controllo cosciente. Oggi Quando sali in bicicletta e cominci a pedalare non pensi coscientemente a percepire le sensazioni di equilibrio, a gestire la direzione , ad attivare i muscoli giusti per dar forza alla pedalata e tutto il resto …oggi noi semplicemente saliamo in bici e cominciamo a pedalare e mentre pedaliamo ci togliamo lo sfizio di goderci il panorama e fare attenzione agli ostacoli…anche se non sempre lo si fa. nel 2020 agosto per disattenzione ho preso una buca che mi é costata 8 costole, clavicola sx, scapola sx e scafoide. Questo é ciò che può succedere a non prestare la sufficiente attenzione…ma questa é un’altra storia Imparare una lingua, imparare a suonare uno strumento musicale, imparare a guidare, a correre, a parlare la propria lingua ed anche altre. insomma ogni cosa che noi sappiamo fare la abbiamo appresa nel momento in cui siamo riusciti a farle in modalità automatica senza doverle scomporre in tutte le sotto attività. che le compongono Purtroppo non impariamo solo cose utili e divertenti …impariamo Anche cose come paura, ansia, fobie, ed ogni altro limite che ci imponiamo da soli. Tutti questi sono comportamenti appresi che per mille motivi sono diventati automatismi e per ognuno di loro si é formate una reti neurale deputata ad eseguire, quando innescata, ora questo, ora quel comportamento. Convinzioni e credenze, sono anche loro cose che abbiamo appreso durante la nostra esistenza e anche loro hanno dato vita alle proprie reti neurali. Apprendiamo anche cose come fobie e paure La fobia dei ragni, é un esempio di questi automatismi appresi. Un aracno-fobico può vivere tranquillo con un bel ragno sulla spalla fino a quando non arriva il solito amico, che non si fa mai gli affari suoi, e gli fa notare di avere un ragno sulla spalla. Lui/lei, a quel punto, si guarda sulla spalla ancora abbastanza tranquillo ma quando lo vede… Bang …ecco che in una frazione di secondo si scatena la reazione fobica…ovvero tutti i neuroni coinvolti nella rete neurale chiamata fobia ragno… entrano in azione al massimo della potenza ed ecco che ce chi urla, chi sviene, chi istericamente cerca di scacciare dalla spalla l’ospite sgradito. e chi più ne ha più ne metta. Ma ci sono anche persone che non reagisco alla vista del ragno, ricordo che il figlio di una mia lontana cugina,negli USA amava giocare con un ragno che aveva fatto la propria tana sotto l’ultimo scalino del portico. Gli portava da mangiare e lo stuzzicava. passandoci ore. Questo per farvi capire che una fobia non é altro che un processo appresso estremamente soggettivo. Ognuno di noi costruisce la propria rete neurale relativa alla fobia del ragno in modo molto personalizzato. ma così pure per qualunque altra cosa. La bella notizia, però, e che queste reti neurali automatiche possono essere smontate modificate, alterate, cancellate ( prassi altamente sconsigliata) a proprio piacimento ed in tempi brevissimi. La statua di marmo é una cosa statica che non cambierà mai fino alla sua distruzione…COSO é al contrario , é una entità estremamente dinamica, in costante evoluzione e cambiamento e siamo noi che impediamo a certi schemi di rimanere inalterati nel tempo anziché aggiornarli convinti che non si possano cambiare….Ma di questo ne parliamo un’altra volta…. ARTICOLI CORRELATI TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG
Cos’hai in testa?
Cos’hai in testa? Cosa c’é dentro la nostra testa? A questa domanda generalmente tutti rispondono con facilità: “il cervello” Ma se vi domando come fa questo “coso” a farci provare emozioni, sensazioni, sentimenti, paura ansia e sofferenze varie … Ecco che le cose si complicano e le risposte, se ci sono, diventano sempre più imprecise e nebulose. Sicuramente hai sentito parlare dei neuroni, magari hai anche sentito parlare delle sinapsi. e sicuramente sai che i neuroni sono delle cellule “nervose” che fanno parte del nostro cervello del sistema nervoso…di “coso” ma tutto finisce li. Se ti domandassi: Che cos’é un emozione? Che Cos’é una paura? Che cos’é lansia? Ecco che si comincia a brancolare nel buio…o peggio si incomincia a filosofeggiare. Per tutti pensare é un dato di fatto! Per tutti “il pensare” é un dato di fatto é una cosa scontata e tutti crediamo di farlo nel modo migliore possibile. Provare sensazioni ed emozioni lo consideriamo assolutamente una cosa inevitabile, automatica e soprattutto un qualcosa al di fuori del nostro controllo. Un qualcosa su cui non possiamo agire…e che subiamo Tutti noi siamo convinti che siamo in balia delle nostre emozioni e che non possiamo farci nulla se non evitare situazioni in cui sappiamo o presumiamo potremmo provare un certo tipo di sensazione sgradevole o, al contrario, possiamo scegliere di andare verso quelle situazioni che invece pensiamo o supponiamo ci procureranno sensazioni gradevoli se non addirittura gioiose In pratica viviamo evitando qualcosa per andare verso qualcos’altro che preferiamo Possediamo una Ferrari … ma siamo convinti di guidare una 500…solo perché non ci é mai venuto in mente di alzare il cofano e vedere cosa c’é sotto. Quando dichiari che qualcosa ti piace, che il comportamento di qualcuno ti ferisce e lo detesti…come fai a dirlo? Perché ti piace qualcosa che altri detestano e viceversa? Che reazioni avvengono in “coso” affinché tu possa dire che una cosa ti é gradita ed un altra no? C’é stato un cliente un giorno che mi ha detto: “ascolta Alex, io non sono qui per parlare del cervello e di tutte quelle cose li,… sono qui perché la mia vita così com’é non mi piace e voglio che tu mi aiuti a cambiarla”. Ma come si può sperare di cambiare qualcosa della propria vita senza sapere nulla di noi stessi e di come funzioniamo. Come fai a cambiare una convinzione, ad esempio, se nemmeno sai riconoscerla? E non parlo di teorie più o meno avvincenti, o filosofie o altro…parlo del nostro semplice e al tempo stesso, complesso funzionamento neurale. Sto parlando di alzare il cofano della nostra macchina. Quando dici di essere “giu” che cosa avviene nel tuo “coso”? Quando dici che vedi il bicchiere mezzo pieno o che vedi tutto nero sono solo modi di dire o é quello che vedi effettivamente nella tua mente.? Non occorre diventare neuroscienziati.. Certamente non tutti vogliono diventare dei neuro scienziati e nemmeno sto dicendo che sia necessario….sto solo dicendo di assumere una certa consapevolezza di se stessi per poter comprendere come effettuare i cambiamenti che cerchiamo…e soprattutto per poter essere in grado di effettuare scelte ragionate e consapevoli…e non doverci fidare ciecamente dell’aiuto di qualcuno. Ed ecco perché nel prossimo video approfondiremo un po di più “coso.” Alex Risso ARTICOLI CORRELATI TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG
Paura di Sbagliare?
Paura di Sbagliare? Sconfiggere la paura di sbagliare é possibile? L’altro giorno mi ha contattato una giovane donna di 35 anni Kate (naturalmente il nome é di fantasia) é venuto fuori che nonostante fosse divorziata già da 3 anni non si sentiva ancora pronta per uscire con altri uomini o meglio non riusciva a intrattenere una relazione che non fosse di sola amicizia perché aveva una “fortuitissima” paura di sbagliare “ancora”. Ci rendiamo conto …preferiamo non vivere piuttosto che rischiare di sbagliare ancora. Ma che vita é una vita così? Ricordo come fosse ieri, il giorno che parlando con il mio amico Claude gli confessai che avevo paura di commettere altri errori. A quell’epoca io e la mia start up andammo a gambe all’aria e da quel momento non ero più riuscito neanche ad immaginarmi imprenditori… a ricominciare… Ero caduto e non volevo più provare quel tipo di esperienza. Ricordo che mi lasciò parlare e quando ebbi finito, mi domandò: “cosa significasse battere un record”?.Cosa significa battere un record? Ma che razza di domanda é … io ti parlo delle mie paure e tu mi chiedi :”cosa significa battere un record”. E lui imperterrito ripose la stessa domanda: cosa significa battere un record… Allora io, ci pensai un attimo su e poi dissi: che battere un record significa aver fatto meglio di tutti gli altri…giusto? Claud mi fisso in silenzio per un po e poi disse: “..questo è come ci hanno sempre insegnato a vivere quel tipo di evento…, ci hanno sempre insegnato che si viene premiati se si corre più veloci degli altri, o si salta più in alto di altri o ancora si fa più strada di altri in minor tempo….e per questo ci danno la medaglia d’oro. Per me, continuò Claude, la medaglia d’oro non dovrebbe essere consegnata perché hai corso più veloce di tutti ma per la perseveranza, la testardaggine e l’impegno dimostrato nella ricerca della best performance. Quante volte, un atleta manca l’obbiettivo? quante volte sbaglia ? un infinità…ma l’atleta vincente non si abbatte, certo subito gli “girano” ma poi, il giorno dopo ricomincia gli allenamenti ancora più concentrato di prima. Sbagli su sbagli errori su errori ecco che cos’é il successo…ecco che cos’é battere un record. Il record é solo la somma algebrica di infiniti fallimenti. Se al loro primo fallimento si fossero bloccati e cambiato strada ci sarebbero stati Tomba Pantani, Nibali ed ogni altro grande campione? Michael Giordan, ad esempio, leggenda del basket americano era stato rifiutato alle selezioni giovanili…ha forse cambiato sport? No si é preparato per tutta l’estate per poter affrontare le selezioni successive. Quando fallisco un esperimento sono contento… perché in quel momento ho acquisito l’informazione che la strada che stavo percorrendo era sbagliata. e posso depennarla dalla lunghissima lista di test da fare. Sulle nostre teste tutti i giorni volano migliaia di aerei ed ormai per tutti é una cosa normale ma se sono diventati così sicuri lo si deve solo ad una lunghissima serie di incidenti. Che hanno impegnato i costruttori a trovare sempre nuove soluzioni al fine di scongiurare che gli stessi errori si ripetessero. Se dopo il primo incidente aereo si fossero fermati per paura di causare altri morti oggi saremmo in grado di attraversare l’oceano atlantico in sole 6 ore? La stazione spaziale, lo space shuttle l’apollo sono solo altri esempi di somme di errori ed insuccessi. Se andate a documentarvi in ogni caso troverete una lunga lista di fallimenti . Ognuno di noi commette errori, ed a nessuno di noi piace farlo. L’errore più grande… é bloccarsi per evitare il suo ripetersi é l’errore più grande che un essere umano possa commettere. Con questo non voglio dire che si debba ricadere sempre nello stesso errore, anzi gli antichi dicevano errare é umano ma perseverare é diabolico… Quello che voglio dire é che ogni errore va considerato per quello che é … un nuovo punto di partenza per nuovi tentativi nella ricerca di ciò che si vuole raggiungere. Come ben sai ognuno di noi ha una data di scadenza, ognuno di noi ha solo un tot di tempo di passare su questa terra e spenderlo bloccati dalla paura é veramente uno scempio. Quando arriveremo al traguardo che cosa potremo pensare della nostra vita, del nostro incedere? “certo che avrei potuto rischiare un po di più…chissà come sarebbero andate le cose se solo avessi tentato”…però in quel momento i giochi sono finiti e non si può più fare nulla. Ok Kate a fallito il suo matrimonio …e allora… il suo vero gigantesco errore che sta commettendo ora come ora é solo quello di non voler tentare ancora. Capisci Alex, Il fallimento é solo un test andato male…ritenta…sarai più fortunato. Tratto da “What about Claude ?” by Alex Risso ARTICOLI CORRELATI TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG
Le nostre convinzioni creano la nostra raltà?
Le nostre convinzioni creano la nostra raltà? Le nostre convinzioni creano la nostra realtà? Questa é la domanda che mi ha fatto ieri il mio amico Claude. Le nostre convinzioni creano la nostra realtà? …. Bella domanda vero? Ma cosa sono esattamente le convinzioni? Che ruolo hanno nella nostra vita? Qualche tempo fa ho parlato delle convinzioni limitanti e della loro pesante ed ingombrante influenza sulle nostre decisioni, sulla nostra progettualità , in pratica su tutta la nostra vita. Ma le convinzioni sono solo limitanti? No! assolutamente no… ci sono convinzioni che, con la stessa forza e potenza di quelle limitanti , letteralmente ci “accendono”, convinzioni che , con estrema facilità ci possono sparare in orbita. Prova a chiudere gli occhi, …ma puoi anche tenerli aperti …scegli quello che più ti fa sentire a tuo agio . Ora ascolta la mia voce e rispondi a questa domanda …ad occhi chiusi: “se tu avessi la certezza che qualunque cosa tu voglia metterti a fare ci riuscirai, che non sbaglierai nulla e che nulla di storto potrà capitarti…. che cosa vorresti fare, essere, o diventare? Immagina di poter aprire il cassetto dove sono riposti tutti i tuoi sogni… immagina di poter passare in rassegna tutti i tuoi sogni e tra tutti …. scegliere quello che maggiormente ti farebbe felice. Prova ad immaginare di essere riuscita a realizzarlo… Chi saresti…che cosa faresti… come ti sentiresti…cosa vedresti? Quali emozioni proveresti ? Sempre ad occhi chiusi immagina di vederti fra qualche hanno in quei frangenti. Come ti sentiresti, cosa proveresti, cosa vedresti? Ti piacerebbe che fosse già vero? CHE COSA TI IMPEDISCE DI REALIZZARE IL TUO DESIDERIO? E’ una vocina dettata dall’esperienza che ti sussurra che tanto non ci riuscirai? E’ un’immagine di te che cadi o cose simili? Qualunque cosa sia quella é una tua CONVINZIONE. Spessissimo quando faccio questa domanda ai miei clienti mi sento rispondere:”….é solo frutto della mia esperienza, quell’esperienza che mi ha insegnato che non sempre i sogni si realizzano e che non vale la pena cercare di darsi da fare perché tanto non accadrà.” E’ frutto della mia esperienza….. Se non altro é una risposta…ma adesso dimmi:“che cosa ti accadrà tra cinque minuti?” Se sei così bravo a leggere il futuro perché non hai ancora vinto il super enalotto? Se sei così brava a leggere nel tuo futuro perché non sai dirmi con la stessa precisione che cosa ti accadrà di inaspettato fra un ora? Il punto é che siamo convinti di avere il potere di prevedere il nostro futuro di poter in anticipo sapere come andranno le cose. In realtà quando pensiamo di averci imbroccato é stato solo perché ci siamo creati la nostra realtà. Quando fermamente convinti di qualcosa agiamo in un determinato modo…in un modo che sarebbe totalmente diverso dal nostro agire se fossimo convinti del contrario. Le convinzioni crea no la nostra realtà”! Nel 1905 il Dr. William James dell’Università di Harvard affermò pubblicamente che :” Le convinzioni crea no la nostra realtà” Quando lessi quella affermazione, per la prima volta confesso che la trovai solo una bella frase filosofica… ma dopo un po, riflettendoci, mi resi conto che in quella frase c’é molto poca filosofia e molta realtà pratica…molta attività neurale.” Ciò che riteniamo possibile o impossibile fa parte delle nostre convinzioni … e sono loro che ci dicono cosa fare o non fare. E su di loro che non prendiamo le nostre decisioni. E sono quindi loro che creano la nostra realtà. Nel 1870 Jules Verne aveva immaginato e scritto Viaggio in torno alla luna…naturalmente per gli uomini dell’epoca era solo un bel romanzo di fantasia…perché per loro era una cosa persino impensabile realizzare un impresa del genere….il 21 luglio 1969…un nutrito gruppo di uomini, dopo anni di sfide e fallimenti coronato il loro sogno di far camminare un essere umano sulla superficie della luna. Un gruppo di uomini che non hanno voluto credere a ciò che all’epoca era ritenuto impossibile ….. si sono dovuti inventare da zero tutto quello che era necessario per compiere quell’impresa. Kennedi disse andiamo sulla luna non perché dobbiamo farlo ma perché abbiamo deciso di farlo e Neil Armstrong camminò sulla luna. Quegli uomini sapevano come fare?…No… ma avevano la CONVINZIONE di poter imparare tutto ciò che era necessario apprendere. La CONVINZIONE é Il nostro potere o la nostra condanna? Come certe convinzioni sono capaci di paralizzarci, bloccarci, di impedirci di realizzarci altre convinzioni, con la stessa immensa forza, ci possono proiettare in qualunque nuova realtà…possono spingerci in un percorso inarrestabile verso la realizzazione dei nostri sogni…qualunque sogno. e lo può fare senza ricorrere alla magia, all’incantesimo. ma solo sfruttando il potere più grande che noi tutti abbiamo fin dalla nascita…la capacità di apprendere. Potremmo persino definirla una legge…”La legge del credo”. Una legge che non ha nulla a che fare con quello religioso, una legge che afferma che tutto ciò in cui si crede con profonda e sincera convinzione diventa realtà. OGNI COSA CHE TU IMMAGINI e desideri fortemente SI REALIZZA. Il guaio é che normalmente noi agiamo senza la consapevolezza di stare applicando il potere delle convinzioni…e questo ci fa credere che le cose capitino per caso, perché era destino per una serie fortunata di eventi. Ora però sai che non é così..ora sai che rientra nel tuo pieno controllo i riuscire o meno in qualcosa, qualunque cosa sia. Ora conosci l’esistenza del potere delle convinzioni e se non lo sfrutti sarà solo ed unicamente una tua scelta. Ora non potrai più dire “ non lo sapevo!” E…giusto perché tu lo sappia il nostro cervello può fare un sacco di cose ma non può farne una in particolare: NON PUO’ CANCELLARE LE INFORMAZIONI ACQUISITE. Alex Risso ARTICOLI CORRELATI TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG
Cosa voglio dalla vita?
Cosa voglio dalla vita? “CHE COSA VOGLIO DALLA MIA VITA?” Questa é la domanda che tutti noi dobbiamo porci e a cui dobbiamo dare una risposta se vogliamo che la nostra vita cambi… Senza una risposta chiara, luminosa e potente a questa domanda non si va da nessuna parte. Se ti chiedo di ipotizzare un viaggio…. tu cosa fai ? pensi ad una destinazione…giusto ? Poi magari ti informi sui costi per verificare se te lo puoi permettere. Poi ancora decidi quale mezzo di trasporto utilizzare, aereo nave, auto , autostop o dorso di cammello o bicicletta … Infine verifichi le disponibilità alberghiera per i pernottamenti. giusto? Insomma per un viaggio, uno stupido viaggio ci preoccupiamo di tutto , di ogni singolo particolare … ma quando si tratta del viaggio della nostra vita… il buio che ci avvolge é più nero del nero. Senza rispondere a questa domanda… …qualunque sforzo tu abbia fatto o sei disponibile a fare ora non ti porterà a nulla… come non ti ha portato a nulla fino ad oggi. Se continui a fare le stesse cose che hai fatto fino ad ora continuerai ad avere sempre gli stessi risultati…se invece cambi …inevitabilmente anche i risultati cambieranno. A tutti quelli che mi contattano faccio questa domanda ed il più delle volte mi sento rispondere: “…hmmm, non saprei… bella domanda…” o peggio … solo un lungo silenzio. Ma come si può cercare di cambiare la propria vita, se non si sa cosa si vuole fare,… dove si vuole andare… cosa si vuole raggiungere o realizzare…il come non ha importanza…a quello ci penso io… ma tu devi assolutamente rispondere a questa risposta perché altrimenti perderai tempo inutilmente. Ed il tempo, come sicuramente già sai …una volta speso non torna più. I soldi vanno e vengono mentre il tempo é l’unica risorsa a nostra disposizione che non si può comprare…ne riceviamo un tot alla nascita e quando lo abbiamo speso tutto … game over. Molti mi dicono che si accontenterebbero… E’ vero ci hanno insegnato che “chi si accontenta gode..” ci é stato insegnato che bisogna sapersi accontentare di quello che sia ha. Ma lasciatemi fare un precisazione: “chi si accontenta NON vive…semplicemente “sopravvive”…” Quando l’orologio smetterà di fare tic tac che cosa scriveranno sul nostro necrologio : “ …qui giace colui che ha speso la propria vita sopravvivendo? Colui che avrebbe voluto fare un sacco di cose ma che non le ha fatte perché ha preferito non rischiare,…perché ha preferito SOPRAVVIVERE” Guardati intorno…dovunque tu sia …osserva tutto ciò che ti circonda, dalla cosa più insignificante a quella più importante e complessa. Tutto ciò che vedi é stato pensato da persone che non si sono accontentate.Qualunque oggetto é stato pensato, progettato e costruito da persone che non si sono mai accontentate. Se ci fossimo accontentati oggi saremmo ancora nelle caverne. Cosa vuoi lasciare al mondo? Ogni libro che hai letto o leggerai é stato scritto da qualcuno che voleva dire e dare qualcosa al mondo in cui vive ….e quindi anche a te. E tu cosa vuoi lasciare agli altri? Qui tocchiamo un punto dolente…Quante volte ho sentito dire: “…dei problemi degli altri non mi frega niente …prima devo pensare ai miei di problemi….Se gli altri stanno male non é affar mio…chi se ne frega…nessuno mi hai mai aiutato e quindi perché lo dovrei fare io…” Per noi gli ALTRI, quando va bene, sono coloro che respirano la nostra aria. A mala pena li sopportiamo…giusto? Una domanda… se a te del mondo non frega niente… come puoi pretendere che al mondo possa “fregare” qualcosa di te e dei tuoi problemi? Come puoi, anche solo sperare, che il mondo ti aiuti? Se tu prendi a calci il mondo perché il mondo non dovrebbe farlo a te? Ricordati nessuno é mai arrivato da qualche, qualunque parte… da solo Che cosa voglio dalla vita? Cosa vuoi dalla tua vita? …guarda é facile, voglio…soldi, felicità e salute…”, Soldi?…quanti soldi vuoi? a che ti servono? entro quanto vorrai possedere quella somma? Felicità? che cosa dovrebbe avvenire affinché tu possa sentirti felice e quando vuoi che questo avvenga? Salute? cos’é che esattamente vorresti cambiare? entro quando vuoi che si avveri il cambiamento? Che cosa voglio dalla vita? Rispondi a questa domanda in modo più articolato possibile, stabilisci delle mete , chiare e quantificabili, datti una data certa entro cui vuoi raggiungere la tua o tue mete …. Porti questa domanda equivale a mettere in moto tutte le immense risorse che possiedi e che sono in te in attesa di scatenarsi per te…equivale attivare Claud. ARTICOLI CORRELATI TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG
Perché un coach?
Perché un coach? Perché un coach? Questa é la domanda sulla quale occorre riflettere bene prima di rivolgersi ad un coach Quante volte ti sei alzato dal letto solo perché dovevi andare a lavorare ? e quante volte ti saresti girata dall’altra parte pur di non iniziare un altra giornata come tante ? Perché dovrei rivolgermi ad un coach? Quante volte la timidezza o la paura ti hanno bloccata? Quante occasioni hai perso perché non hai osato? Quante volte ti sei lasciato sfuggire opportunità che ti avrebbero cambiato la vita se solo avessi creduto un po più in te? Quante volte ti sei fatto travolgere dagli eventi? e quante volte nei momenti più bui ti sei sentita sola? Quante volte hai provato quel senso di angoscia che ti toglie il fiato pensando al tuo futuro? Quante volte hai sentito quella voce che ti sussurrava di lasciare perdere, di smetterla di fantasticare ….Quella voce che ininterrottamente ti ripeteva “Figurati se il mondo aspetta proprio te”. Perché dovrei rivolgermi a te? – Perché io sono convinto che… SI!…..il mondo sta aspettando proprio te, perché il mondo ha bisogno di te. Ed é giunta l’ora che tu smetta di nasconderti e cominci a svelarti a quel mondo che, nonostante tu lo abbia preso a calci,…. ti ricompenserà più di quanto tu non possa immaginare… quel mondo che ti é grato per quello che sei. – perché in me troverai quell’amico che ti guarda le spalle, un amico che crede nelle tue infinite possibilità… un’amico …magari un po rompipalle ma leale, che ti farà notare quando sbagli ma che esulterà con te per i tuoi successi – Perché non ti voglio aggiustare, non sei rotto , e nemmeno insegnarti nulla perché intimamente… nel profondo tu hai già tutte le risposte… quello che voglio e posso fare é liberarti da quei limiti che ti hanno impedito, fino ad ora, di esprimerti al massimo. Alex Risso ARTICOLI CORRELATI TORNA ALLA PAGINA PRINCIPALE DEL BLOG